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FOTOGRAFIA AMBIENTALE IN ULTRAVIOLETTO NELLA RICERCA PARANORMALE


A differenza di quanto accade nell’infrarosso (Near Infrared), la ripresa nell’UV è estremamente più difficoltosa. Gli aspetti che determinano queste difficoltà sono da inquadrare in due punti:

- Tipologia di lente utilizzata (sia in fotografia che nella ripresa video) - Efficacia quantica del CCD - Filtri


TIPOLOGIA DI LENTE UTILIZZATA

E’ notoriamente risaputo che dietro un vetro non ci si abbronza. Questo se vogliamo è il punto saliente della discussione l’ultravioletto non passa il comune vetro. Perché?

Molto semplicemente perché l’ampiezza di onda è più corta rispetto a quella del visibile o Ir, (siamo al di sotto dei 400nm) per cui scendendo in termini di nm nello spettro delle onde elettromagnetiche l’onda ha difficoltà nel passare i materiali, basti pensare alle onde ULF/ELF che contrariamente attraversano la crosta terrestre, oppure le temibili onde alpha e beta che non riescono ad attraversare neanche (fortunatamente) la nostra atmosfera.

Tornando a allo spettro che ci sta più a cuore ossia le UV (dai 10nm ai 400nm), esso ha una ulteriore suddivisione UV-A,UV-B,UV-C, oppure Near UV e Estreme UV. Generalmente lo spettro associato ad ognuna delle suddivisioni è il seguente: UV-A (400-315 nm), UV-B (315-280 nm) e UV-C (280-10 nm). Le normali lenti utilizzate in fotografia o ripresa video (da ora chiameremo più genericamente “lenti”) hanno una risposta spettrale che bene che vada, parte dai 360 nm. Qui di seguito abbiamo un grafico (fig1) molto interessante che raffronta la risposta spettrale di due lenti Nikon eccellenti, ma una nel particolare decisamente fuori della norma il UV Nikkor 105 mm specifico per l’ultravioletto.

Questa differente risposta spettrale è dovuta essenzialmente alla tipologia di lenti utilizzate e le loro peculiarità. Le comuni lenti sono un mix di vari elementi come: Lantanio, Bario, Tantalio, Boro a volte anche Torio e Uranio (i famosi vetri radioattivi), spesso questi elementi hanno il compito di bloccare le radiazioni infrarosse e ultraviolette per una maggiore resa fotografica, oppure per ridurre l'aberrazione cromatica o correzioni varie, di norma la risposta spettrale di queste comuni lenti è dai 430nm ai 700nm e non di minore importanza è il trattamento antiriflesso che comunemente hanno tutte le lenti, il quale ci taglia via tutta la banda UV. Tutti questi aspetti sono un impedimento alla riuscita di una foto/ripresa nella banda UV. Per avere un vetro che permetta di arrivare a immortalare l’UV alcune storiche case quali: Nikkor ,Carl Zeiss, Asahi Pentax, Coastal Optical ecc.. hanno prodotto delle lenti speciali (anche nel prezzo) che permettono di scendere addirittura fino a 200 nm (al di sotto anche l’aria diventa un filtro). Tali lenti hanno avuto i più disparati utilizzi: fotografia scientifica, indagini nelle scene di crimini, ambito medico ecc.. anche nella missione Apollo veniva utilizzata una lente per foto nell’ultravioletto la lente nello specifico era l’UV-nikkor 55mm. Per produrre queste lenti vengono utilizzati minerali decisamente diversi, normalmente il più diffuso è il quarzo di silicio che ha una risposta spettrale eccellente


Molte di queste lenti sono praticamente introvabili e rarissime, oggetti per collezionisti, ecco alcuni esempi: Steinheil Quarz 776mm Wollensak UV Amaton Wollensak UV Anastigmat 4” (100mm) f/4,5 Zeiss jena UV-Objektiv 60mm f/4 Zeiss UV-Planar 60mm f/4 UA-Takumar 85mm f/4,5 UV-micro-Nikkor 105mm f/4,5

http://www.sulletraccedelmistero.it/guida-cattura-immagine-ultra-violetto.php


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